Molestie tramite social

25 Ottobre 2023

Sono possibili le molestie tramite Facebook o Instagram?

La Corte Suprema di Cassazione ha stabilito in una sua recente pronuncia, come non sia configurabile il reato di molestie tramite i social network, visto che chi riceve i messaggi può disattivare le notifiche.

L’art.660 C.P. punisce colui che per il mezzo del telefono diventa petulante o infastidisce taluno per motivi biasimevoli.

La ratio della norma è proprio quella di evitare condotte che possono diventare, in casi estremi, pericolose per la vittima, che si vede oggetto di continui messaggi non graditi e non ha la possibilità di porre freno a questa condotta.

Classico esempio è il soggetto che si vede tempestato di telefonate, anche anonime, in vari momenti della giornata, che influiscono sullo stato d’animo e sulla sua vita privata.

Cosa ha stabilito la Cassazione?

La Cassazione con la sentenza n.40033 del 3 ottobre 2023 ha proprio sviscerato la questione della corretta interpretazione dell’espressione contenuta nell’art.660 C.P. “col mezzo del telefono”.

I Giudici della Corte Suprema sono partiti dal presupposto che le notifiche sul cellulare, dei messaggi inviati tramite Facebook o Instagram, possono essere disattivate per scelta libera di colui che li riceve.

La sentenza stabilisce, come vi sia la possibilità da parte del destinatario della comunicazione di sottrarsi all’interazione con il presunto molestatore, disattivando le notifiche sui social network e mettendo quindi un filtro alla comunicazione a distanza, decidendo lui se essere raggiunto o meno da certi messaggi.

La Corte ha quindi equiparato la comunicazione tramite social network a quella epistolare, piuttosto che a quella telefonica, stabilendo come non vi sia lo stesso grado di invasività delle comunicazioni moleste effettuate tramite mezzi tradizionali quali il telefono, rispetto a quelle invece, messe in atto tramite messaggistica telematica.

La ragione risiede nel fatto che la telefonata molesta, ricevuta improvvisamente, non può essere evitata a dispetto di quanto ognuno di noi puoi fare con le notifiche sui social.

Avv. Davide De Caprio
L'avvocato De Caprio penalista oltre a essere titolare dell’omonimo Studio Legale con sede a Roma, è da anni avvocato abilitato al patrocinio innanzi alle giurisdizioni superiori; patrocinio che esercita abitualmente assistendo le parti nella predisposizione dei ricorsi e nelle discussioni innanzi alla Corte di Cassazione con sede a Roma.
Ha difeso in circa 70 processi in quasi tutte le Corti d’Assise di Italia.
Ha difeso personaggi molto noti (della finanza, della politica, dello sport e dello spettacolo) anche in procedimenti di grande rilevanza mediatica. Il campo elettivo di attività è il diritto penale d’impresa: ha difeso numerosi amministratori e dirigenti in noti processi penali per reati societari, fallimentari, bancari, finanziari, tributari, informatici, urbanistici, ambientali e doganali..

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