Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto legge cosiddetto Caivano recante “Misure urgenti di contrasto al disagio giovanile, alla povertà educativa, alla criminalità minorile, nonché per la sicurezza dei minori in ambito digitale” (decreto legge 15 settembre 2023, n. 123; in G.U. del 15 settembre 2023, n. 216).
La necessità di approvare una legge di questo tipo è nata in seguito agli avvenimenti che si sono succeduti proprio a Caivano e che sono culminati con l’arresto di 7 ragazzi colpevoli di aver commesso una violenza sessuale nei confronti di due bambine di 10 e 12 anni.
I fatti hanno visto come sfondo proprio la zona Parco verde di Caivano, la più grande piazza di spaccio di Europa, uno dei luoghi più degradati dell'hinterland di Napoli.
I fatti Caivano sono stati lo spunto da cui è partito il Governo, per applicare una stretta decisa su certi comportamenti messi in atto da ragazzi che ancora non hanno raggiunto la maggiore età.
La violenza di Caivano è solo purtroppo l’ultimo di una serie di episodi in giro per l’Italia, che hanno visto protagonisti ragazzi minorenni, artefici di una serie di reati ed esempio di come vi sia la necessità di intraprendere delle iniziativi, anche giudiziarie, per garantire il rispetto della Legge anche da parte di coloro che ancora non sono processabili.
La Legge
Gli assi portanti del decreto possono essere così sintetizzati:
- ampio ricorso alle misure di prevenzione e conseguenti inasprimenti di alcune sanzioni penali in relazione alla criminalità minorile;
- coinvolgimento delle famiglie nell'esercizio della responsabilità genitoriale;
- potenziamento del ruolo della scuola con incremento del numero dei docenti e delle attività che devono essere svolte;
- tutela dei minori sull'uso della rete e sui rischi connessi in ambito digitale
- recupero del territorio di Caivano (inteso come prototipo per altre aree degradate) sotto vari profili di cui l'impianto sportivo deve diventare il fulcro di attività di socializzazione a vasto raggio.
Con specifico riferimento alla materia della sicurezza, della prevenzione e dei profili sanzionatori vanno sottolineati i seguenti aspetti contenuti nel decreto legge.
Sotto il profilo dell'età del minore, le fasce dell'intervento sono tre:
- da 12 a 14 anni si prevede l'ammonimento del questore in caso di commissione di delitti per i quali è prevista la pena della reclusione non inferiore nel massimo a 5 anni;
- dopo gli anni 18 e fino agli anni 21 è prevista la possibilità che il magistrato di sorveglianza su richiesta del direttore dell'istituto penitenziario disponga il nulla osta al trasferimento del minore in carcere di chi ha commesso il reato da minorenne il quale con i suoi comportamenti, cumulativamente: compromette la sicurezza o turba l'ordine degli istituti; con violenza o minaccia impedisce le attività degli altri detenuti; si avvale dello stato di soggezione da lui indotto negli altri detenuti; dopo gli anni 21 le riferite condotte sono valutate anche alternativamente;
Il resto della disciplina interessa il minore tra i 14 e i 18 anni.
Sotto il profilo degli altri soggetti destinatari del Decreto Legge, vanno segnalati anche coloro che esercitano la responsabilità genitoriale.