L’intervento di uno dei giuristi più importanti nel panorama del diritto italiano, il prof. #Cassese ex Giudice emerito della Corte Costituzionale, ha riaperto un dibattito ormai vecchio di anni, sul vero potere che ricopre la magistratura in Italia . Il prof. Cassese, intervenendo alla Leopolda 2021 ha lanciato un monito tanto grave quanto inquietante, esprimendosi sul tema dell’indipendenza della #magistratura.
Il principio stabilito nella Costituzione all’art.104 per cui “la magistratura costituisce un ordine autonomo ed indipendente da ogni altro potere”, proprio per evitare una politicizzazione dei magistrati si è difatti tramutato negli ultimi decenni in un pericoloso sistema di autogoverno, tale da essere diventato “uno Stato nello Stato” così lo definisce Cassese.
Separazione delle carriere
La separazione del potere giudiziario da quello legislativo, principio cardine della nostra Costituzione, viene disatteso ogni giorno di più, con i magistrati che entrano a far parte a pieno titolo della vita politica del nostro paese. I magistrati, concorrono alla formazione delle Leggi essendo, spesso e volentieri, a capo degli uffici legislativi dei ministeri.
Il fenomeno che si sta creando è opposto a quello che avevano previsto i nostri padri costituzionali, per cui vi è una sistematica politicizzazione della magistratura italiana.
Secondo il dettame dell’art.111 della Costituzione, l’informazione di garanzia all’indagato dovrebbe essere un fatto privato, comunicato al solo soggetto interessato, mentre ormai assistiamo ogni giorno ad inchieste pubblicizzate sui giornali e dai mass media e l’accusa si trasforma così in un giudizio anticipato, con il malcapitato di turno esposto al pubblico ludibrio.
Questo ha ingenerato nei cittadini una crescente sfiducia nei confronti dei magistrati, considerando anche l’enorme numero di giudizi pendenti nei tribunali di tutta Italia (si parla di quasi 6 milioni di processi non evasi), per cui vi è una richiesta di giustizia che non viene soddisfatta.
Trascurare lo stato delle cose sarebbe un errore imperdonabile in questo momento del paese, visto che con l’approvazione del #PNRR l’Italia dovrebbe inaugurare una nuova stagione di riforme e rilancio economico che non può prescindere da una profonda e radicale riforma della #giustizia.