Finalmente dopo tanti anni si è approntata la normativa per cambiare radicalmente il regime della custodia cautelare ed arrivare ad un “nuovo” Tribunale delle Libertà.
Lo scrivente da molti anni si fece promotore di alcune delle teorie contenute nella nuova normativa che, solo parzialmente, ha ripreso le aspirazioni di chi scrive.
Nessun cittadino potrà più varcare la soglia di un carcere senza un ordine che sia Collegiale e per cui la sua vita e la sua sorte non saranno più dipendenti da una sola persona, essendo obbligatoria una discussione ed una decisione di un organo collegiale che darà sicuramente maggiore sicurezza di approfondimento e che non subirà suggestione di sorta, non conoscendo nulla del processo, diversamente dall’attuale Gip (Giudice Per le indagini preliminari).
Una parte di riforma che manca e che non è stata recepita da quanto dallo scrivente agognato è l’assenza di un difensore civico il quale, successivamente al P.M, in fase di discussione potrà controbattere avanti al Tribunale della Libertà le tesi della difesa.
Questa figura ovviamente sarà una figura pubblica, che non avrà nessun contatto con l’imputato che non conosce e quindi scevro da ogni interesse di parte, che quindi interloquirà solo per fatti tecnici e per il rispetto della normativa ed in funzione della libertà.
La riforma
Indipendentemente dal difensore civico, la riforma del novello Tribunale della Libertà, in sede di organo che emette l’ordine di carcerazione, sarà comunque una conquista per la garanzia del cittadino che più difficilmente sarà raggiunto da una misura cautelare assolutamente iniqua, come troppo spesso capita.
Inoltre, a sua garanzia ci sarà anche la circostanza che difficilmente i nomi dei Giudici componenti il collegio saranno resi pubblici in stampa, per cui anche il processo mediatico subirà un autentico stop.
Finalmente in Italia avremo un po’ più di civiltà ed aumenteranno le garanzie di libertà per persone accusate spesso senza motivo per reati mai commessi.
Logicamente, contro la misura restrittiva comunque emessa dall’ Organo collegiale, l’imputato ed il suo difensore potranno ricorrere presso un Giudice di grado superiore che, nel caso di specie, sarà la sezione specializzata della Corte d’Appello competente per territorio.
Questo istituto sarà quindi il nuovo Tribunale della Libertà, prendendo il posto e la funzione di quello attuale.
Ma non solo.
Anche questo Organo non avrà seguito le indagini e quindi la sua decisione sarà assunta sempre, solo e soltanto per fatti tecnici, sia relativi alla reale colpevolezza dell’indagato, sia relativi alle esigenze di sicurezza e di protezione della collettività.
Rimane evidente che in ogni caso sarà sempre ammesso il ricorso per Cassazione per violazione di Legge.