Dove nascondere il denaro contante? Le cassette di sicurezza sono la soluzione?

30 Ottobre 2019

Il Governo con la nuova manovra finanziaria, sta per introdurre delle misure per la lotta all'evasione fiscale, cercando di ridurre al minimo la circolazione del denaro contante. Si ritiene infatti che la limitazione del contante ed il contemporaneo incentivo all'utilizzo di moneta elettronica, permetterà una riduzione del denaro "nero". In Italia ancora oggi è molto utilizzato il denaro contante, così come i pagamenti in "nero" la fanno da padrone. Dove poter nascondere allora tutto questo denaro contante? Le cassette di sicurezza sono la soluzione?

In realtà il denaro occultato all'interno delle cassette di sicurezza è nascosto solamente a terze parti, non di certo all'Agenzia delle Entrate o alla Guardia di Finanza.

Bisogna però ricordare che è sempre necessaria l'autorizzazione di un Giudice, qualora l'Autorità Giudiziaria voglia accedere all'interno del caveau di una banca.

Ancora oggi quindi le cassette di sicurezza sono molto utilizzate per conservare somme di danaro, derivanti da pagamenti non "ufficiali".

Naturalmente perché il denaro che viene occultato all'interno di una cassetta di sicurezza, possa dirsi al sicuro, anche le transazioni di denaro debbono rimanere celate e non debbono essere utilizzati i normali metodi di pagamento tracciabili (assegni, bonifici, ecc.).

Negli ultimi anni i governi che si sono avvicendati hanno tutti (chi più, chi meno) emanato norme che limitassero l'utilizzo del contante, credendo in questo modo di poter far emergere il "sommerso" che non viene dichiarato.

Bisogna interrogarsi come mai tutte queste manovre non hanno sortito l'effetto sperato.

Una delle chiavi di lettura potrebbe essere la mancanza di servizi: il cittadino è sicuramente più incentivato a pagare le tasse sul reddito, se vede che il suo contributo viene impiegato proficuamente e non ci sono sprechi.
Per il futuro sarebbe meglio concentrarsi su incentivi fiscali e detrazioni reali che spingano il cittadino a voler dichiarare tutto il denaro che si guadagna, favorendo misure di sviluppo piuttosto che limitarsi ad una politica solamente repressiva e sanzionatoria.

Avv. Davide De Caprio
L'avvocato De Caprio penalista oltre a essere titolare dell’omonimo Studio Legale con sede a Roma, è da anni avvocato abilitato al patrocinio innanzi alle giurisdizioni superiori; patrocinio che esercita abitualmente assistendo le parti nella predisposizione dei ricorsi e nelle discussioni innanzi alla Corte di Cassazione con sede a Roma.
Ha difeso in circa 70 processi in quasi tutte le Corti d’Assise di Italia.
Ha difeso personaggi molto noti (della finanza, della politica, dello sport e dello spettacolo) anche in procedimenti di grande rilevanza mediatica. Il campo elettivo di attività è il diritto penale d’impresa: ha difeso numerosi amministratori e dirigenti in noti processi penali per reati societari, fallimentari, bancari, finanziari, tributari, informatici, urbanistici, ambientali e doganali..

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