La giustizia riparativa mira a ricomporre il rapporto tra autore del reato e vittima, superando la logica puramente punitiva del diritto penale.
Si basa su tre principi fondamentali:
Dialogo tra le parti per favorire la comprensione reciproca;
Riconoscimento del danno e delle responsabilità;
Riparazione morale e sociale del legame violato.
L’obiettivo è promuovere la responsabilizzazione del reo e restituire alla vittima un ruolo attivo nel percorso di giustizia.
Nella pratica, la giustizia riparativa prende forma attraverso percorsi di mediazione penale e programmi disciplinati dal D.lgs. 150/2022, che rappresentano una delle principali innovazioni introdotte dalla Riforma Cartabia.
Durante questi percorsi, vittima e autore del reato vengono messi a confronto in un contesto neutrale e protetto, con l’assistenza di mediatori qualificati formati per facilitare il dialogo e la comprensione reciproca.
L’obiettivo non è solo risarcire o attenuare le conseguenze del reato, ma favorire la ricostruzione del rapporto umano e sociale compromesso dal fatto illecito.
Se la mediazione si conclude positivamente, il giudice può tenerne conto nella determinazione della pena, nella concessione della sospensione condizionale o persino nell’estinzione del reato, valorizzando il percorso di responsabilizzazione e consapevolezza intrapreso dall’imputato.



