Il reato di detenzione di materiale pedopornografico è una forma di abuso sessuale che coinvolge l'acquisizione, la produzione e la condivisione di immagini di minori a scopo sessuale. Si tratta di un reato grave che rappresenta una minaccia per i bambini e può causare danni a lungo termine sulla loro salute mentale e fisica.
La detenzione di materiale pedopornografico è un reato punito dall'articolo 600 quater del codice penale. Secondo la legge italiana, la detenzione di materiale pedopornografico è un reato punibile con la reclusione fino a tre anni.
La diffusione di questo tipo di materiale rappresenta una fattispecie ancora più grave ed è punita dall'art.600 ter del codice penale. L'allarme sociale nasce dal fatto che in questo caso il reo contribuisce a perpetuare la violenza sessuale sui minori, con danni anche per la loro salute psicologica. Il Legislatore considera la diffusione di materiale pedopornografico un reato ancora più grave, punibile con la reclusione da uno a cinque anni.
La lotta contro la detenzione e la diffusione di materiale pedopornografico è diventata un'emergenza in molti paesi e prevede un'intervento legislativo costante.
Inoltre, l'utilizzo sempre più diffuso di internet e dei social network ha reso ancora più facile la diffusione di questo tipo di materiale, mettendo a rischio la sicurezza dei minori. Proprio per questo in Italia è stata istituita una sezione speciale della Polizia postale, che utilizza sempre più spesso tecnologie digitali per individuare e perseguire i responsabili di questi reati.
La Giurisprudenza
La Corte Suprema di Cassazione ha stabilito che costituisce reato di divulgazione di materiale pedopornografico ai sensi dell'art. 600 ter del codice penale (e non quello di cessione dello stesso con il mezzo telematico, di cui all'art. 600-ter, comma 4, c.p.) la condotta di colui che propaghi tale materiale su una "chat" alla quale partecipi un apprezzabile numero di persone, che a loro volta hanno la possibilità di effettuare ulteriori smistamenti.